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Il fondatore: Egidio Amici


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Sin dalla costituzione del Centro emergeva una personalità forte e generosa che con grande determinazione e tenacia, propria dei giocatori di Rugby, sport che aveva praticato in gioventù, si assunse il compito organizzativo della attività del Centro che si veniva realizzando: era quella di Egidio Amici.
Dal lontano 1971 all’anno prima della sua dipartita avvenuta all’inizio del 2005, Egidio aveva costituito quella figura che fece dire molto bene a Francesco Pace in un breve, telegrafico ma efficacissimo intervento in occasione in occasione della cerimonia del 25° anniversario del Centro:
il Centro ha una mente, ha un cuore ma soprattutto ha una colonna che lo sostiene: si chiama Egidio Amici
E per 35 anni, quella mente, quel cuore e quella colonna sostennero efficacemente il Centro Naturalisti forse in virtù anche della sua grande passione per minerali e fossili ( era un collezionista di eccezione) e merito anche di sua moglie Wanda, supporter insostituibile e spalla preziosissima nella gestione pratica del sodalizio che continuò a manifestarsi anche dopo la perdita di Egidio.



Il ricordo di Beppe.

L’incontro con Egidio e la “scoperta” del Centro Naturalisti Monzesi.

Se la memoria non mi inganna, doveva essere il 1986 o il 1987, quindi quasi una trentina di anni fa.
Presso un salone messo benevolmente a disposizione dalla Singer, a Monza, si svolgeva una “due giorni” di mostra-mercato di minerali e fossili.
Dato che ero (e tuttora sono) un appassionato del genere, non avevo mancato di farvi visita, anzitutto per l’impagabile piacere di poter osservare queste meraviglie naturali, sia anche per eventualmente acquistare qualcosa. In particolare ero rimasto ammaliato da una fotografia sui manifesti: un meraviglioso granchio fossile, poggiato sulla sua matrice di roccia... Beh, forse quel pezzo era fuori dalla mia portata, ma magari avrei potuto trovare qualcosa di simile, no?
Così ci andai. Nel salone c’erano moltissimi banchetti coperti di pezzi affascinanti. C’era di tutto, dai geodi ricolmi di cristalli, ai minerali più fantasmagorici, ai fossili di tutti i tipi. Io passavo meticolosamente in rassegna ogni tavolino, beandomi di quelle visioni e prendendo mentalmente nota dei pezzi più belli, sospirando alla vista dei prezzi. E d’improvviso lo vidi. Proprio un granchio fossile, un pochino incompleto forse, ma bellissimo. Il prezzo non era eccessivo, ma pur sempre piuttosto alto. Scambiai qualche parola con l’espositore, e poi proseguii la visita. Per altre due volte tornai “casualmente” davanti al granchio per riguardarmelo, indeciso se affrontare la spesa. Dopo un ennesimo passaggio, iniziai la trattativa con un po’ di imbarazzo e di timidezza, ma l’uomo che offriva quel ben di Dio era cordiale e simpaticissimo, e mi mise subito a mio agio.. Era un omone grande e grosso, con gli occhiali e un po’ scarso di capelli, ma con due spalle così. Me lo immaginavo all’opera mentre sbriciolava la roccia a mazzate per estrarre i tesori che vi erano nascosti: doveva essere uno spettacolo. Bene, la farò breve: dopo una mezz’oretta di piacevoli chiacchiere sui fossili, su come e dove trovarli e così via, non so come io mi ritrovai in mano il mio bel granchio, ad un prezzo molto amichevole.
L’omone mi disse: “Ma visto che lei è così interessato ai fossili, ai minerali e alla natura, perché non viene a qualcuna delle nostre serate? Siamo un gruppo di amici e appassionati, e ci ritroviamo un paio di sere al mese per delle proiezioni di diapositive su argomenti naturalistici e di viaggi. E poi organizziamo delle bellissime gite a sfondo naturalistico, sono sicuro che le piacerebbero! Guardi, noi siamo il Centro Naturalisti Monzesi, ma per venire non c’è bisogno che lei si iscriva, lei venga tranquillamente e poi, se le piacerà, si iscriverà!”. L’idea mi piacque, e poi la simpatia dell’uomo era irresistibile. “Benissimo – dissi - ci verrò senz’altro!”.
Con un largo sorriso mi stese la robusta mano: “Amici!”, disse. Sorrisi a mia volta con grande piacere: “Ma certo, volentieri, amici!”, risposi stringendogli al mano. Lui rise. “Mi chiamo Amici di cognome!”.
Fu l’inizio di una piacevole e fruttuosa amicizia. Come prestissimo scoprii, Egidio Amici era l’anima, lo spirito, l’entusiasmo, lo sprone, l’organizzatore del Centro. Capo (oggi diremmo leader) indiscusso, riusciva a trascinarci tutti con grande allegria ma anche con forza e decisione. Persona straordinaria!
L’avrete già capito, mi iscrissi al centro Naturalisti monzesi già alla prima sera!
Ed è stata una delle decisioni più belle che io abbia mai preso.


Giuseppe Brusadelli